Le supply chain collaborative: quali dati condividere con i clienti?

maggio 25, 2022

25 maggio 2022

Le supply chain collaborative: quali dati condividere con i clienti?

Logistica collaborativa

La complessità e l’interconnessione delle supply chain odierne espone le aziende a gravi impatti imprevisti. 

La capacità di segnalare tempestivamente ai clienti eventuali anomalie è dunque una priorità: bisogna essere in grado di gestire eventi dirompenti  mantenendo i livelli di servizio. 

Per raggiungere questo obiettivo, i team della supply chain devono mettere in piedi una logistica collaborativa che sia in grado di condividere i dati con le persone giuste al momento giusto. Per farlo, le aziende necessitano di implementare nei loro processi degli strumenti e dei software basati su tecnologie innovative abilitanti, al fine di condividere le informazioni con le parti interessate e mettere a valore la propria digital supply chain. 

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Cosa sono le supply chain collaborative e quali dati si condividono con i propri clienti

Le aziende che operano nella supply chain desiderano offrire una user experience eccellente, ma spesso non riescono a condividere i dati con i propri clienti. Può accadere che i processi interni di gestione siano in silos, condotti con tecnologie poco avanzate quali ad esempio i fogli excel se non addirittura su carta, o tramite sistemi legacy poco aggiornati. Si possono riscontrare istanze in cui il cliente è sì informato delle varie fasi del percorso del suo prodotto nella supply chain, ma con molto ritardo, e quindi il dato perde di valore. Per ovviare a questi e altri problemi, le aziende dovrebbero strutturare delle supply chain collaborative.

Una reale collaborazione nella supply chain richiede coordinamento tra i diversi dipartimenti interni e con i partner esterni per sostenere un flusso ottimizzato di dati attraverso tutti gli snodi del network, al fine di soddisfare in modo efficiente la domanda e garantire processi trasparenti e consegne puntuali e complete.

“In questo contesto, i dati principali che dovrebbero essere condivisi riguardano la localizzazione della spedizione, modalità e mezzo di trasporto, le tempistiche e le località di pickup e di consegna, i codici di prodotto, i nominativi degli operatori e di eventuali terze parti responsabili del carico.”

Quando la spedizione riguarda prodotti deperibili o a temperatura controllata, come ad esempio gli alimenti o alcune tipologie di farmaci, è cruciale che tutti gli attori della catena abbiano visibilità dei dati di temperatura, umidità, esposizione UV (che per inferenza vuol dire apertura del box o del pallet che li contiene).
Altri dati importanti da condividere possono essere quelli relativi ai livelli di stock, al traffico veicolare, al numero di risorse umane impiegate in un arco di tempo definito.

 

Tecnologie abilitanti per una logistica collaborativa

I sistemi innovativi, però, non sono innovativi di per sé: si appoggiano infatti a una serie di tecnologie abilitanti che gli consentono di differenziarsi notevolmente dai sistemi di vecchia generazione, come ad esempio i fogli excel o i rapporti di viaggio compilati a spedizione ormai conclusa e non consentono in alcun modo di gestire le relazioni con i partner in tempo reale e strutturare una logistica collaborativa.

Tra le diverse soluzioni per le supply chain collaborative, si può portare l’esempio concreto di un software per la gestione delle spedizioni. Soluzioni di questo tipo hanno sicuramente un elevato grado di variabilità riguardo alle tecnologie che le abilitano, e tuttavia ci sono alcuni elementi ricorrenti:

  • Cloud, cioè server a cui si accede tramite Internet, e il software e i database che si eseguono su quei server. Il cloud è un’infrastruttura abilitante che consente agli utenti di accedere agli stessi file e alle stesse applicazioni da ogni dispositivo, perché l'elaborazione e l'archiviazione hanno luogo in server che si trovano in datacenter, invece che nel dispositivo dell'utente;
  • Dispositivi IoT (Internet of Things) che consentano di raccogliere i dati sul campo, quali ad esempio la localizzazione, la temperatura, l’umidità, ecc.;
  • Big Data Analytics, vale a dire software in grado di processare e analizzare le grandi quantità di dati raccolte dagli strumenti di campo, per poi gestirli e condividerli in tempo reale con i partner;
  • Machine Learning/AI, che servono sia ad automatizzare i processi di gestione e condivisione dei dati sia a gestire fenomeni imprevedibili come l’intensità del traffico in un momento successivo, la tempistica ottimale per un’operazione di scarico o la quantità ideale degli stock di magazzino;
  • API/EDI, elementi software che servono a semplificare la possibilità di comunicazione tra applicazioni di diverse aziende che fanno parte della stessa supply chain, evitano ridondanze, facilitano la collaborazione tra partner e non necessitano dell'intervento umano, garantendo così la migliore integrazione possibile tra i differenti sistemi.

Queste tecnologie garantiscono l’operatività di funzioni di collaborazione, preferibilmente attive sulla stessa piattaforma, che portano una serie di vantaggi.

 

I benefici dei software per le supply chain collaborative    

Abbiamo visto come il paradigma digitale sia l’elemento chiave per potenziare le supply chain collaborative, e sappiamo quanto queste siano importanti: Gartner prevede che entro il 2026, il 52% delle aziende della supply chain intende orchestrare digitalmente la catena del valore end-to-end, dal cliente a monte fino ai fornitori, creando un ecosistema digitale di collaborazione basato sulla condivisione dei dati ¹.
Calare queste definizioni high-level nella realtà quotidiana della logistica consente di vedere concretamente i vantaggi che derivano dall’adozione di tecnologie digitali.

“Le supply chain collaborative necessitano di sistemi digitali innovativi che risolvano il problema di gestire le relazioni con i partner in tempo reale e garantiscano lo scorrimento di un flusso continuo di dati tra le varie parti. In questo modo si possono segnalare ai clienti tempestivamente eventuali anomalie, monitorare le operazioni in tempo reale, ridurre i rischi, migliorare la qualità del servizio e dei KPI.”

Adottare una soluzione che abiliti la collaborazione tra diverse aziende sulla stessa piattaforma e introdurre funzioni di collaborazione per gestire attività e dati insieme ai partner diventa dunque un requisito necessario per le aziende che intendono aumentare i profitti offrendo una user experience eccellente.

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Note

  1. Sarah Hippold, The Rise of the Ecosystem — and 4 More Supply Chain Predictions, disponibile qui.