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Tracciamento a livello di collo: dove sbagliamo?

Scritto da Antonio Bondanese | 7-lug-2022 11.08.04

Con lo sviluppo incrementale di modelli di business globali basati sull’e-commerce e su un ruolo primario della logistica e delle supply chain, la capacità delle imprese di avvalersi di servizi di tracking internazionali diventa un fattore determinante per stabilirne la competitività all’interno dell’ecosistema.

Se da un lato le procedure standard per il monitoraggio delle spedizioni risultano ormai insufficienti per fornire un’esperienza cliente superiore, dall’altro assistiamo a un sempre maggior ricorso a soluzioni data-driven. Queste soluzioni si basano sulle tecnologie IOT e AI, che rappresentano la punta di diamante per l'ottimizzazione del comparto della logistica e per la sua piena transizione digitale.

 

Tracciamento dei colli: la procedura standard può non bastare

Il futuro della visibilità della supply chain riguarda la raccolta di informazioni granulari sia sui prodotti che sui processi, la condivisione di queste informazioni con le giuste parti interessate al momento giusto, la capacità di dare un significato alle informazioni raccolte e, infine, la costruzione di un network esteso di supply chain.

Le procedure standard per il monitoraggio delle spedizioni possono risultare obsolete a fronte di un mercato digitale in piena espansione: spesso informazioni cruciali per offrire un’esperienza cliente eccellente non vengono condivise in tempo; può accadere che il cliente non riesca a visualizzare la localizzazione del suo collo in tempo reale per le prime 24 ore della spedizione; i dati relativi alla posizione in tempo reale dei vettori o ai livelli di stock di magazzino non vengono condivisi automaticamente tra i dipartimenti interessati; i flussi informativi vengono gestiti con carta e penna o tramite fogli excel, dando luogo a ritardi e perdite di tempo; le comunicazioni con i trasportatori avvengono via conversazione telefonica e non sono riportabili in un contesto di analisi delle performance.

Inoltre, nel 2021 sono stati 46,1 milioni i consumatori italiani che hanno usufruito di servizi di e-commerce¹, mentre l’e-commerce B2C cresce con un ritmo simile a quello pre-pandemia: gli acquisti di prodotto continuano ad aumentare (+18%), rispetto a quello dello scorso anno (+45%), e toccano i 30,5 miliardi €2

Insomma, appare evidente che le aziende che sviluppano modelli basati sull’e-commerce e, più in generale, tutte quelle imprese che utilizzano servizi di tracking internazionale, si confrontano con la necessità di dotarsi di soluzioni tecnologiche per il tracking delle spedizioni e per la gestione della propria supply chain. Queste soluzioni non possono prescindere dai dati.

"Nel 2021, 46,1 milioni di consumatori italiani hanno usufruito di servizi di e-commerce”

 

La raccolta dei dati: un passo fondamentale per la moderna supply chain

Come consumatori, ordiniamo più articoli online che mai. Per più di 7 su 10, la tracciabilità dei colli per i nostri ordini online migliora la nostra fiducia negli acquisti su canali e-commerce3.
A questa fiducia dei consumatori deve corrispondere, in linea con i trend internazionali, un eguale sforzo delle aziende nel fornire un’esperienza cliente ottimale, a partire dal tracking internazionale, passando per gli strumenti di collaborazione tra dipartimenti della stessa organizzazione o con le terze parti, fino ad arrivare a una comunicazione in tempo reale di tutti i dati della supply chain percorsa dal singolo collo.

“La tracciabilità dei colli migliora la fiducia negli acquisti su canali e-commerce”

Questi approdi, tuttavia, sono raggiungibili solo mettendo a frutto la grande mole di dati che si possono estrarre sfruttando le potenzialità delle soluzioni digitali per la logistica: si parla in questo caso di soluzioni data driven.
Si tratta di sistemi che raccolgono, normalizzano e analizzano automaticamente enormi quantità di dati sul tracking della spedizione e più in generale su tutta la supply chain, al fine di garantire piena visibilità di tutta la catena, migliorare la gestione dei processi e tagliare i costi.
Grazie ad un approccio guidato dai dati, le aziende sono oggi in grado di ottimizzare le proprie supply chain e rispondere in modo sempre più efficace e in tempo reale alle richieste dei consumatori, con maggiore efficienza rispetto al passato.

 

IOT e IA per l'ottimizzazione della logistica

Le soluzioni innovative per il tracking internazionale e, quindi, per la visibilità della supply chain, contribuiscono notevolmente al poderoso cambio di paradigma che il settore della logistica sta affrontando in questi anni, una rivoluzione che viene chiamata transizione digitale.

Questa rivoluzione però si appoggia su alcune componenti essenziali, tra cui l’Internet of Things (IoT) e l’Intelligenza Artificiale (IA).
Nel primo caso, parliamo di tutti quei dispositivi di campo che consentono di effettuare il monitoraggio delle spedizioni, possibilmente in tempo reale, trasmettendo una serie di dati e informazioni essenziali – tra cui localizzazione, temperatura, umidità, ecc. – allo scorrimento agevole del prodotto nella supply chain.
Nel secondo caso, declinando l’ampissimo tema dell’IA nel mondo della logistica, si tratta di applicazioni che, grazie ai differenti modelli di Machine Learning, apportano una maggiore autonomia ai processi che in passato venivano effettuati manualmente: esistono infatti software in grado di automatizzare i processi di gestione e condivisione dei dati, gestire fenomeni imprevedibili come l’intensità del traffico in un momento successivo all’analisi, stabilire la tempistica ottimale per un’operazione di scarico o la quantità ideale degli stock di magazzino.

Si può fare un esempio concreto di digitalizzazione nell’ambito dell’e-commerce.
Una volta ricevuti gli ordini dai clienti, si procede con l’integrazione in tempo reale con il WMS (Warehouse Management System, sistema gestionale di magazzino) che mostra le giacenze di magazzino. Si procede a preparare gli ordini e a realizzare i colli in magazzino, a seguito delle attività di picking governate dal WMS.
Una soluzione digitale ottimale si occuperebbe di creare per ogni ordine l’etichetta di collo del corriere incaricato della consegna al cliente finale. Il corriere disporrebbe poi di un’applicazione mobile che gli consentirebbe di creare e gestire i giri di consegna/prelievo, permettendo di decidere la frequenza in cui un giro si deve ripetere, le location che devono essere visitate e le attività da svolgere presso ogni location. Al momento del ritiro e nei vari passaggi di transito negli hub intermedi, fino alla consegna finale, l’integrazione con i sistemi informativi del corriere permetterebbe la tracciabilità del collo come servizio necessario all’utente finale o al customer care.
La conoscenza dei processi di magazzino e l’integrazione con sistemi terzi (dei corrieri vari) consentirebbe poi di raggiungere una visibilità molto elevata, che rappresenta ormai una richiesta standard di chi vuole fare dell’e-commerce e della propria supply chain un modello vincente. Dall’inizio alla fine della supply chain.

 

Conclusione

Una visibilità completa della supply chain è possibile solo attraverso la tracciabilità e la trasparenza. Le aziende che adottano modelli di e-commerce, che assegnano alla logistica e alle supply chain un ruolo primario, e che forniscono servizi di tracking internazionale delle spedizioni hanno la necessità di implementare soluzioni tecnologiche innovative e flessibili, per guadagnare un vantaggio competitivo e garantire un’esperienza cliente ottimale. Grazie alla diffusione sempre più estesa di queste soluzioni, il comparto della logistica può orientarsi verso una transizione digitale che porterà valore aggiunto a tutti gli attori.

 

 

Note

1. Vedi l'articolo di PharmaRetail
2. Vedi Dati eCommerce: nel 2021 gli acquisti online valgono 39,4 miliardi (+21% rispetto al 2020)
3. Vedi the l'articolo di Whistl